Usb conferma lo sciopero generale sfidando la precettazione del ministro Salvini. Settore ferroviario limitato a 4 ore.
Lo sciopero generale indetto dall’Unione Sindacale di Base (Usb) resta confermato, nonostante la precettazione voluta dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Il confronto tra le parti, avvenuto ieri al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), si è concluso senza un accordo. Salvini ha dichiarato di voler limitare la durata dello sciopero nel settore ferroviario a sole quattro ore, ma il sindacato ha ribadito la sua volontà di portare avanti una protesta di un’intera giornata.
Usb conferma lo sciopero: braccio di ferro con Salvini
Usb ha spiegato che la mobilitazione nasce da molteplici criticità, tra cui l’assenza di rinnovi contrattuali, le aggressioni ai lavoratori e il mancato aggiornamento delle rappresentanze sindacali unitarie (Rsu), ferme da nove anni. “Il Ministro dovrebbe occuparsi delle necessità di lavoratrici e lavoratori, non di portare avanti la sua crociata contro lo sciopero. In questo modo Salvini non fa altro che aprire una nuova stagione di scioperi, con mobilitazioni già indette per gennaio e febbraio”, si legge in una nota del sindacato.
Francesco Staccioli, delegato ai trasporti per l’esecutivo confederale Usb, ha definito l’incontro con Salvini una “liturgia” e ha aggiunto: “Abbiamo elencato al ministro i macrotemi di questa stagione di scioperi: dalle aggressioni ai rinnovi dei contratti, alle Rsu che non si rinnovano da nove anni. E abbiamo fatto presente che se il ministro vuole evitare, non questo, ma gli scioperi successivi bisogna avviare ragionamenti più ampi che prendano atto della questione salariale e della sicurezza di un settore strategico che non può essere abbandonato dando la colpa solo agli scioperi”.
I rischi per i lavoratori e il precedente del Tar
Il confronto ha riportato al centro il tema delle sanzioni per chi non rispetta le precettazioni. Secondo la normativa vigente, i lavoratori rischiano multe tra i 500 e i 1.000 euro, mentre le organizzazioni sindacali possono incorrere in sanzioni che variano dai 2.500 ai 50.000 euro. Tuttavia, Usb si mostra fiduciosa, ricordando un precedente favorevole: lo scorso anno, in una situazione analoga, il Tar si espresse a favore della disobbedienza del sindacato.
Nonostante le minacce di sanzioni e il rischio di precettazioni formali, Usb conferma la mobilitazione. Sul tema, Usb ha dichiarato: “Noi non possiamo obbedire a un ordine che non ha neanche il sigillo del Garante”.
Dal canto suo, Salvini ha ribadito l’importanza di riformare le regole sugli scioperi per evitare blocchi in momenti cruciali per il Paese: “Si dovrà ragionare di un aggiornamento della legge sullo sciopero”. Ma le tensioni non si placano, e Usb avverte che lo sciopero di dopodomani potrebbe essere solo il primo di una lunga serie. Come riportato dal quotidiano.net